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Spiritualità e Nutrizione
(società, stress e malattia)
La base di molte malattie psicosomatiche deriva dalla separazione mente-corpo. Non c'è un'andata e ritorno; c'è un boss-mente che sa tutto e decide in base a delle idee, ed un corpo che per farsi ascoltare deve gridare sempre più con malattie sempre più gravi. Ma la mente non è in grado di fermarsi, stare in silenzio per qualche secondo, perché nel silenzio muore... e noi siamo identificati con la mente; perciò il corpo continua a non essere ascoltato fino
alla morte.
Di qui la formazione negli anni '80 con tecniche non verbali e la preferenza per quelle psico-corporee per sviluppare una sintesi mente-corpo.
Lungo questa strada, nel 1994, abbiamo riscoperto progressivamente la meditazione, il silenzio, la preghiera e Dio. Non mi succede costantemente di fermare il computer mentale ed entrare nel silenzio. La fretta ed i rumori mi portano spesso fuori
nei progetti della mente, ma diversi sono i momenti del giorno in cui rientro in me stesso: sento la presenza della Grande Vita in un albero, un fiore, nella pioggia, nel vento, nella luna, il mare, nel sole
e nelle persone che lavorano in questa direzione con me.
La mente è stracolma di pensieri-parole, si nutre e vomita parole. Non è in grado di stare ferma in silenzio per un po'. Anche quando dormiamo ci agita e non è mai là dove noi siamo; è sempre da qualche altra parte ed il corpo le corre dietro a fatica.
E la spiritualità? Non ha spazio nel rumore; nasce nel silenzio-preghiera.
Quando la mente si rilassa, si riposa nel silenzio, il corpo può far sentire i suoi bisogni naturali (non ha più bisogno di gridare con l'ansia, la depressione, l'obesità, le cardiopatie, il cancro o altro) ed arriva la musica dello spirito
nel respiro.
Quando la mente si riposa, la Terra è amata non saccheggiata
ed il Cielo è più vicino.
Dominati dalla mente, viviamo in una pazzia collettiva...
(Anni fa a Pozzocavo Zio Antonio si avvicinava religiosamente ad un albero di fico, accoglieva il frutto tra le mani, lentamente lo rigirava per staccarlo, quindi lo poneva nel canestro: con riconoscenza!
Anni fa, da queste parti, quando una persona rimaneva per strada, tutti si fermavano: " hai bisogno?"
Ora andiamo tutti di fretta
al buio, non conosciamo la direzione.
Anni fa
quando andavo al Convento di padre Pio, mi riempiva il silenzio e quella preghiera decisa che si innalzava con gli occhi al Cielo: et verbum caro factum est.
In un capodanno di qualche anno fa, in una messa celebrata nella grande chiesa, allora non ancora ultimata, da un padre cappuccino televisivo, squilla un telefonino. Gli amici e gli invitati si guardano curiosi, poi capiscono: quel celebrante si alza il saio, prende il telefonino, guarda il numero, spegne e continua la sua messa. Et verbum verbum est.
A San Giovanni Rotondo ora c'è rumore e business, come d'altronde in tutto l'Occidente: dominano la mente, la parola, i talk-show e naturalmente aumentano malattie e crimini.
Per ritrovare l'equilibrio mentecorpospirito, ritornare sani e interi, è necessario ritrovare il silenzio.