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R.I.A.S
RILASSAMENTO INTEGRATO ANTI STRESS (1)
Cesare Marchesani
Il R.I.A.S., Rilassamento Integrato Anti Stress, è una sintesi di tecniche corporee ed immaginative. Si parte da un rilassamento psicocorporeo per ottenere un recupero energetico veloce; si passa quindi al "Salone della Salute", una tecnica immaginativa per approfondire il rilassamento, allargare i canali rappresentativi, migliorare l'autostima, produrre decisioni per piccoli cambiamenti concreti nella vita quotidiana, nella direzione del benessere.
L'intero corso ha una struttura definita e graduata. Quest'anno abbiamo attivato il RIAS il giovedì pomeriggio, due ore circa, per cinque mesi.
Quello che segue è la trascrizione parziale dal vivo soltanto di un tratto di strada dell'intero percorso verso il benessere.
"Puoi accomodarti... trovare una posizione buona per te
fare un respiro profondo... chiudere gli occhi e sentire i tuoi punti di appoggio. E puoi prendere la tua chiave personale per entrare nel Salone della Salute... Puoi vederne la forma
.il colore
sentirne la consistenza
e avvicinarti alla porta
. Crea col pollice una pressione sull'indice ed il medio
mentre avverti la rotazione del polso che gira
La porta si apre
tu entri e la richiudi per la tua intimità
E ora puoi muoverti verso l'angolo del rilassamento
Non so se c'è una poltrona
un divano
o altro
Puoi vederne la forma
i colori
sentirne la consistenza
accomodarti
tranquilla
mente e rallentarti dentro
per osservare... quei quadretti che sono appena sopra di te sulla parete
ed il primo
quello della pesantezza e del calore: aspetta che il tuo inconscio lo disegni
lo colori... e puoi sorprenderti di vedere il risultato... E ora puoi avvicinarti alla parete di fondo... c'è il grande quadro-paesaggio della tua sorgente... Io non so se si trova in montagna... in collina
in pianura... o vicino al mare... Puoi avvicinarti... toccare.... vedere la scena.... forme..colori... suoni.
E ora puoi vederti far parte del quadro
sei lì che ti muovi
sotto un cielo completamente azzurro di fine maggio
Ti avvicini alla sorgente... puoi vederne la trasparenza dell'acqua
ed i ciottoli sul fondo accarezzati dall'acqua corrente... e puoi dissetarti o bagnarti
.
Ora ti avvicini al tuo tavolo-scrivania.. .ti siedi comodamente
e scrivi una frase... una piccola cosa concreta da fare nella settimana... per te
nella direzione della salute.
Ora metti tutto a posto
ti avvicini alla porta
l'apri e
mentre la richiudi
dai uno sguardo d'insieme al tuo Salone
Chiudi la porta e conserva con cura la tua chiave.
Puoi tornare ora con i tuoi ritmi
proprio qui in questa stanza".
Ed ecco i commenti finali di due allieve che hanno frequentato il gruppo RIAS del giovedì.
VIOLA: "Il RIAS è diventato un'arma segreta per combattere contro i miei nemici invisibili che mi procurano un grande malessere fisico (paura del buio, delle malattie, ma soprattutto della morte). Ora so di avere un antitodo personale: con il RIAS, nel giro di pochi minuti, ritrovo il mio equilibrio, la quiete dopo la tempesta. Comunque la possibilità di servirmi del RIAS, ogni volta che mi può essere utile, mi rende più forte e sicura."
ROSA: "Mi sentivo stressata, brutti pensieri monotoni non mi davano tregua ed io stavo male: c'era sempre qualcuno che mi diceva di "non pensare", ma il cicaleccio mentale continuava anche quando dovevo dormire. Così cominciai il RIAS. Oggi, dopo alcuni mesi di allenamento (due ore circa il giovedì nello studio e venti minuti tutti i giorni a casa) uso il rilassamento quando ne ho bisogno. Più frequentemente utilizzo il RIAS il tardo pomeriggio; un quarto d'ora è sufficiente a darmi la carica per riprendere le attività. Il Salone della Salute rappresenta uno spazio ed un momento tutto mio. Ed è un Salone del tutto personale: la sedia davanti allo scrittoio, il foglio dove volta per volta annoto il proponimento per la settimana in corso, la dormeuse su cui metto in fuga i miei affanni, la pianta di ortensia sempre fiorita di un rosa intenso, i quadretti dipinti dalla mia fantasia tra cui campeggia quello con la scritta ricamata in oro a punto pieno "la mia vita è mia" ed il tavolino con la caraffa piena a metà. Quando mi trovo in questo rifugio mi piacerebbe trattenermi di più e chiudo la sua porta a malincuore, sempre con la stessa chiave da cui non mi separo mai, ma sicura che nessun altro all'infuori di me ha libero accesso.
Talvolta mi chiedo se sto diventando egoista, ma mi sto convincendo che esigere qualche momento-attenzione per sé e per la propria salute è un atto di amore ed altruismo."
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1) Apparso il 5 giugno 91 nella rivista Mangialafoglia (Guida mensile al vivere secondo natura)