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Lo stress
di Cesare Marchesani
Lo stress è la risposta dell'organismo ad una pressione di uno o più stimoli per il soggetto. Gli stimoli possono essere piacevoli (es.: innamoramento, una grossa vincita, una promozione) e spiacevoli (es.: separazione); entrambi presentano una forte pressione sull'organismo con una risposta di stress, ma con una differenza rilevante: l'innamoramento stimola l'adrenalina preposta al fare, all'azione, mentre una separazione stimola corticosteroidi che inibiscono l'azione.
Il primo è ritenuto uno stress buono, eustress; il secondo, distress, è nocivo specie quando diventa cronico e non c'è più ritorno allo stato normale. Continueremo a parlare di stress, riferendoci al distress.
Per comprendere meglio i meccanismi di risposta, si ricorre ad una forma estrema di stress, come può essere un pericolo fisico inaspettato.
LA REAZIONE DI ALLARME
Stiamo camminando in una radura nei pressi di un bosco. E'una bella giornata di ottobre ed ecco un rumore particolare: i movimenti del corpo si bloccano tesi, si vede qualcosa che si muove tra le pietre a due metri, una stretta allo stomaco, il respiro è trattenuto, non so se prendere una pietra, un bastone, lanciarli contro, oppure scappare, il cuore batte più forte, sobbalzo all'indietro prendendo distanza... Il serpe non c'è più.
Il corpo ha sperimentato la risposta classica di allarme: lotta o fuga. Ma come è stato possibile che fossimo pronti ad attaccare o scappare in pochissimi secondi? All'apparire del pericolo c'è la risposta emozionale e psicofisiologica di stress: + frequenza cardiaca e + pressione arteriosa portano + sangue nei muscoli e nel cervello per reagire + rapidamente e pensare + chiaramente; + zucchero fornisce energia di uso immediato; nel sangue arrivano sostanze coaugulanti per arrestare eventuali emorragie; il cervello produce endorfine per sentire meno dolore, il sistema digestivo si blocca per riservare tutta l'energia all'emergenza.
Lo stress attiva tutti i sistemi dell'organismo in pochi secondi per dare la possibilità al corpo di reagire opportunamente.
SELYE
Selye definì per primo lo stress e ne individuò tre fasi: 1) la risposta di allarme; 2) se lo stimolo nocivo persiste alla prima fase di allarme, segue quella di "adattamento", quasi un'abitudine per cui scompaiono le risposte sintomatiche della prima fase di allarme; 3) se l'evento stressante continua, scompaiono i sintomi della fase iniziale senza più la possibilità di tornare indietro, per cui il soggetto si ammala gravemente fino alla morte.
L'INIBIZIONE DELL'AZIONE DI E. LABORIT
Laborit scopre una terza via: il S.I.A, Sistema di Inibizione dell'Azione, (trasmessa dal sistema limbico all'ipotalamo) che è antagonista al sistema di azione sia verso il piacere sia verso la lotta e la fuga. Il S.I.A. serve per impedire un'azione, quando questa non è utile: per es. fermarsi quando il nemico risulta più forte, può salvare la vita. L'inibizione deve essere però breve, giusto il tempo per orientarsi in una nuova azione. Il suo funzionamento prolungato crea una serie di alterazioni organiche che portano alla malattia psicosomatica e ai disturbi delle emotività (2). Lo stress normalmente stimola l'azione, ma il S.I.A. agisce come una barriera; abbiamo tre stadi di blocco: protesta, delusione e rassegnazione fino alla morte della pulsione (2), la depressione emotiva, immunitaria e comportamentale, con un'attivazione quasi cronica della componente dominante parasimpatica. La macchina ha le batterie scariche.
LO STRESS DELLA VITA MODERNA
La vita moderna è molto più complessa di quella dei nostri antenati o anche solo quella di 30-40 anni fa. Oggi le situazioni che stimolano stress sono più varie e frequenti: come essere sempre più pensanti, inseriti in una rete di rapporti sociali, sempre più complessi, ed economici, che ci richiedono prestazioni e budget sempre più alti, noi diamo una risposta di stress non solo in situazioni di minaccia alla sopravvivenza o a eventi più o meno stressanti, ma anche a preoccupazioni mentali ed emotive.
Rahe e Holmes prendono in esame 43 eventi stressanti a cui assegnano un punteggio da un minimo di 12 (le vacanze natalizie) a un massimo di 100 (la morte del coniuge); in mezzo, dal basso verso l'alto, inseriscono eventi stressanti quali: cambiamenti nelle abitudini di alimentazione, di sonno, di residenza, di condizioni di vita, dissensi con il principale, contrasti con i familiari del coniuge, problemi sessuali, gravidanza, pensionamento, licenziamento, malattia, morte di un familiare, separazione etc.
Gli autori ritengono che l'80% delle persone che hanno oltrepassato i 300 punti nel corso di un anno, hanno poi avuto gravi crisi depressive, angoscia o crisi cardiache.
Ma se fossero stressanti solo quei 43 eventi elencati da Rahe e Holmes, ci sarebbe ancora tempo per recuperare energia, rilassarci, ritrovare l'alternanza simpatico-parasimpatico. Il fatto è che la vita di oggi, con le sue sollecitazioni continue, 24 ore su 24, ci pone in uno stato di stress permanente.
Bisogna guadagnare di più per comprare di più... (e Milano non sa più dove smaltire i propri rifiuti: sta pensando alla discarica di Giovinazzo); è necessario correre, fare in fretta, tutto ha un carattere di urgenza oggi. Essere "su di giri" è lo stato normale.
H. GELLHORN
La risposta fisiologica di attivazione da stress, non è più una situazione di emergenza, dopo di che si ritorna alla norma; il S.N.A. (coordinato dall'ipotalamo) non presenta più alternanza fra simpatico-azione e parasimpatico-riposo.
Il S.N.A. risulta annodato, simpatico e parasimpatico funzionano contemporaneamente (2). E' come se acceleratore e freno funzionassero insieme nello stesso momento.
H. Gellhorn sostiene che il simpatico-parasimpatico "annodato" è fonte dei sintomi psicosomatici.
STRESS e S.N.A (1)
Durante le situazioni emotive di stress si attiva l'asse Ipofisi-cortico-surrene, quindi la componente simpatica del Sistema Nervoso Autonomo S.N.A. Compiuta l'azione i vari sistemi tornano allo stato normale. Quindi di seguito riportiamo le componenti del S.N.A.: il simpatico (preposto all'azione e al dispendio energetico, attivato nella reazione di allarme) ed il parasimpatico (preposto soprattutto al riposo ed al recupero energetico, attivato nella risposta di rilassamento)
REAZIONE DI ALLARME------------------------------------------------------------RISPOSTA DI RILASSAMENTO
+ -------------------------------- FREQUENZA CARDIACA ----------------------------------- -
+---------------------------------- PRESSIONE ARTERIOSA -------------------------------- -
+----------------------------- FREQUENZA RESPIRATORIA ----------------------------- -
- -------------------------------TEMPERATURA CUTANEA --------------------------------- +
+---------------------------------- TENSIONE MUSCOLARE------------------------------------ -
+------------------------------- IRRORAZIONE MUSCOLARE ------------------------------ -
LE MALATTIE
Lo stress interviene pesantemente in molti problemi di salute: per es. ipertensione, disturbi coronarici, emicranie, cefalee da tensione, ulcere gastroduodenali, coliti, asma, insonnia, problemi emotivi e mentali. Negli U.S.A. circa 92 milioni di persone soffrono di questi disturbi. Alcune abitudini poi, quali il fumo, il bere, il tipo e il modo di alimentarsi, che concorrono all'instaurarsi delle malattie suddette, spesso sono delle forme nevrotiche per far fronte allo stress.
Diverse ricerche hanno mostrato un rapporto tra stress e cancro; i cancerologi Simonton e Mathewws riferiscono che molti malati di cancro all'anamnesi mostrano poche capacità individuali di far fronte allo stress e riferiscono di essere stati sottoposti in un breve periodo ad un numero elevato di eventi stressanti, specie quelli collegati alla separazione-perdita(1).
Gellhorn, abbiamo visto, afferma che il sistema simpatico-parasimpatico "annodato" é fonte di malattia psicosomatica.
Rispetto allo stress noi notiamo due direzioni di risposta: dominanza dell'asse simpatico-emisfero sinistro, dove lo stato di reazione di allarme è permanente; l'emozione collegata è l'ansia; c'è un eccesso di energia, perché malamente utilizzata; dominanza dell'asse parasimpatico-emisfero destro, dove lo stato di reazione finale è la rassegnazione tipica dell'inibizione dell'azione prolungata, la stanchezza cronica, l'impotenza; l'emozione collegata è la depressione; c'è un difetto di energia (3-4).
LA CURA
Quando una persona ammalata da stress lamenta i suoi disturbi psicosomatici (ipertensione, tachicardie, ulcere, coliti, etc.), il medico immancabilmente consiglia giustamente di rilassarsi o "darsi una mossa"; se però questa persona sapesse rilassarsi o "muoversi" non andrebbe dal medico, si godrebbe la vita; allora il medico prescrive tranquillanti o antidepressivi. Gli psicofarmaci sono i prodotti più venduti in farmacia e vengono portati in borsetta alla pari di un rossetto o di una chewing-gum.
La medicina oggi può alleviare i sintomi per es. di una cefalea da tensione, ma non la elimina, in quanto non interviene sulle cause che hanno determinato la tensione. Questo ammalato deve ricorrere sempre, e a dosi sempre maggiori, ad un prodotto mio-rilassante, fino a che non cambia il suo stile di vita e le sue risposte psicofisiologiche allo stress.
L'attacco acuto della malattia può essere curato col farmaco; poi è necessaria la cura-prevenzione: cambiare alcune abitudini di vita, alcuni atteggiamenti mentali, la risposta emotiva psicofisiologica "annodata" di cui abbiamo parlato e ristabilire l'alternanza di attività e riposo favorevole alla salute.
Questo è il campo della psicoterapia; deve intervenire a livello cognitivo-simbolico; comportamentale, relazionale; emotivo, psicofisiologico.
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Bibliografia essenziale:
1- P.Pancheri: Stress, emozioni, malattia - Mondadori;
2- Boadella-Liss: La psicoterapia del corpo -Astrolabio.
3- C.Marchesani-W. Santilli: Il controllo del dolore in riabilitazione con l'ipnoterapia ericksoniana - Atti del 72° Congresso Nazionale Ortopedici-1987.
4- C. Marchesani: Il controllo cognitivo comportamentale del dolore Tesi di specializzazione in Medicina psicosomatica - SINP ROMA - 1988