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Un ragazzo difficile

Lettere

Mio figlio, un ragazzo difficile
Per Alba

“Mio figlio, 16 anni, è un ragazzo difficile, ribelle, non si è mai voluto fare aiutare.
Non ha mai voluto accettare la separazione che ho voluto soprattutto io… Da un po’ di tempo se n’è scappato dal padre, vive con lui. Non mi vuole sentire più: io sono disperata.
Ho fatto di tutto per lui, ma niente. Ora mi risulta che col padre fa cose che con me si è sempre rifiutato; sono arrabbiata.”

I figli accettano la separazione quando i genitori l’accettano e si rilassano.
Non è la separazione –divorzio dei genitori la causa del malessere dei figli;
il malessere è determinato dai genitori che continuano a litigare tra di loro attraverso i figli, coinvolgendoli in ogni modo, pur di averli dalla loro parte contro l’altro. Genitori tesi alla ripicca, alla vendetta, a farla pagare a caro prezzo e non si rendono conto dei problemi reali del figlio.
Non ha futuro quel genitore che non riconosce al figlio l’altro genitore.
Quando i genitori separati ritrovano una loro personale consistenza ed entrano entrambi in un’altra relazione serena, amorevole, non hanno più tempo e voglia di occuparsi di cose vecchie: semplicemente lasciano andare via il passato; ed i figli fanno
bingo, trovano due padri e due madri amorevoli interessati realmente ai loro bisogni..

A 16 anni si va alla ricerca di una propria identità. Tutti hanno i loro problemi in questa ricerca.
Il suo malessere naturale viene amplificato dalle liti dei genitori.
Tuo figlio ora sta male. Identificandosi col padre e sapendo che sei stata soprattutto tu che hai voluto separarti (glielo ripeterà continuamente il padre), ti ritiene responsabile del suo malessere.
Noi conosciamo i tuoi motivi che ti hanno costretto alla separazione.
Tuo figlio ora sta col padre, suo padre…, il tuo ex marito.
Vuole stare con lui e sembra che non si interessa di te.
Tu lo rincorri, ti disperi perché risponde picche, ti preoccupi del suo futuro per timore delle “cattive” influenze del padre.

Non puoi farci niente. Non puoi togliergli il padre. Quel padre. E’ l’unico che ha.
Tra l’altro a 15-16 anni siamo più interessati al piacere, all’avventura… che al dovere.
Puoi solo inviargli messaggi di interesse ed amore.
“Tvb. Spero tu stia bene.”
“Quando vuoi, sai che io ci sono.”
“Una buona giornata per te.”
E così via
So che questo è difficile per te.Vivilo come un momento di crescita e fiducia nella VITA o nell’ESISTENZA. Ricorda: noi non siamo indispensabili alla vita.
I figli in genere sono sopravvissuti ai genitori ed in molti sono andati oltre…
Abbi fiducia ed occupa questo tempo di attesa in amore, prenditi cura di te in tutti i sensi.
(Stando bene, tu invii messaggi di una madre tranquilla, gioiosa, premurosa e fiduciosa; ora stai mandando messaggi di una madre nervosa, piagnona e rompiballe che non ha fiducia nel futuro del figlio: cosa pensi che sia più nutriente per un figlio?).
Così quando tuo figlio deciderà autonomamente di riprendere contatto con te, tu sarai in amore, pronta ad accoglierlo con amore e non col risentimento per tutto il tempo perduto.
Abbracci



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