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La Biosistemica

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La psicoterapia del corpo di J. Liss

LA BIOSISTEMICA

La psicoterapia corporea biosistemica prende in considerazione la persona nel suo insieme corpo-mente, i vari sistemi che lo compongono ed il loro alterarsi sul piano psichico, psicosomatico e fisico.
W.Reich, allievo di Freud, si rese conto per primo come il carattere o l'eventuale disagio psichico, era "scritto" nella struttura muscolare; associò quindi alla psicanalisi interventi propriamente corporei come il massaggio per allentare i blocchi muscolari e permettere la liberazione della storia emotiva.
In seguito, A. Lowen, fondatore della Bioenergetica, ha messo a punto la lettura del linguaggio del corpo e classi di esercizi bioenergetici per liberare l'energia bloccata. Altri contributi alla psicoterapia corporea sono venuti da Boadella, Pierrakos, M. Brown, ecc. e, specie negli ultimi anni, dalla ricerca nel campo delle neuroscienze, della psicofisiologia e psicoimmunologia che hanno mostrato, tra l'altro, molti "meccanismi" biologici di connessione mente-corpo.

L'integrazione biologica
La Biosistemica, sviluppata dal dr. J. Liss
(1), è il metodo più recente tra quelli che trattano il sistema biologico e la mente allo stesso tempo. L'autore è stato influenzato direttamente dai postreichiani (Lowen, Pierrakos, Bojesen), ha lavorato con Laing e Cooper ed è tuttora collaboratore di H. Laborit.
Il "Bio" della Biosistemica si fonda su modelli neurofisiologici: l'inibizione dell'azione di H. Laborit e la teoria della disfunzione del Sistema Nervoso Autonomo di Gellhorn. Il dr. Liss integra i due modelli e crea un sistema di riferimento più ampio:
"Se rimaniamo inibiti per troppo tempo di fronte allo stress avremo una serie di turbe fisiologiche ed emotive":
1) Squilibrio del Sistema nervoso Autonomo: non si ha più l'alternanza, ma un funzionamento contemporaneo "annodato" della componente simpatica (dispendio energetico nell'attività) e la componente parasimpatica (recupero energetico nel riposo).
2) Squilibrio ormonale: sono dominanti gli ormoni che inibiscono l'azione, corticosteroidi e noradrenalina.
3) Squilibrio biochimico: il percorso enzimatico anaerobico, che controlla la contrazione muscolare, predomina su quello aerobico
(2).
Queste turbe fisiologiche sono associate a dolore emotivo (paura, ansia), pensieri ed immagini negative, disturbi somatici (reazioni immunologiche impoverite, ipertensione, ecc.).

Teoria Generale dei Sistemi
La base "sistemica" della Biosistemica proviene dalla Teoria Generale dei Sistemi (von Bertallanffy, Bateson, de Rosnay, Morin). Secondo questa teoria:
a) i fenomeni complessi devono essere compresi in termini di processi circolari di feedbak e non in termini di causalità lineare come è in uso nella scienza tradizionale o nella psicanalisi;
b) le parti di un sistema hanno caratteristiche sia autonome che interdipendenti;
c) situazioni diverse ( es. esperienza interiore, comportamento in famiglia o sul lavoro) presentano livelli diversi di funzionamento: ciò significa che bisogna conoscere ed intervenire su più livelli.
La Teoria Generale dei sistemi ci aiuta ad integrare processi fisiologici complessi e a scoprire inter-connessioni con campi differenti nelle funzioni mentali: logico-verbale, immaginativo-visivo, cinestesico.
Altro punto di interesse per la Biosistemica è la metacomunicazione, la critica costruttiva e il linguaggio positivo come riferimento per una comunicazione più appropriata nella vita quotidiana.

Il processo terapeutico
Il processo terapeutico si svolge in quattro momenti.
La prima fase è quella della intensificazione. Dopo alcuni minuti di "riscaldamento", riconoscimento, accordi di organizzazione e regole terapeutiche, si utilizzano diverse posizioni di stress, espansione della voce e dei gesti, massaggio catalitico e respirazione profonda. Con l'attivazione intensa del simpatico, procede di pari passo la focalizzazione del problema.
Qualche sequenza da un lavoro in Toscana con Sonia:
Il terapeuta: Qual'é l'emozione? Sonia: Paura e rabbia.
Il terapeuta: Dove la senti nel corpo? Sonia: Non so.
Il terapeuta (rivolto al gruppo) Bene, andiamo giù, accocolati, e sentiamo la paura con un suono della voce, poi, molto lentamente, saliamo su, muoviamo le braccia nell'aria, con un suono di rabbia, ecc.
E l'attivazione del simpatico stimola la coscienza e l'apprendimento.
La seconda fase è la scarica emotiva : si apre la porta alle emozioni.
E Sonia parla tra i singhiozzi: ha paura della morte del padre. Il corpo é scosso completamente come quello di un bambino; il gruppo ascolta in silenzio con un contatto leggero. Sonia piange e parla del padre delle carezze mancate.
La terza fase è il vissuto di riparazione. Antonio, uno del gruppo, prende in braccio Sonia e comincia a coccolarla "Si Sonia". E Sonia con una voce letteralmente di bambina, ridiventata bambina, comincia a parlare al papà... Il gruppo assiste in corona. Sonia, ora, é calma, il colorito è roseo.
Sonia:" Vorrei accarezzarti, ma non l'ho mai fatto, non ci sono abituata, mi sento imbarazzata."
Il terapeuta: "Dove senti l'imbarazzo nel corpo?"
Sonia indica un punto della pancia. Mentre un altro compagno del gruppo le massaggia la pancia e gli altri rimangono in contatto, Antonio le porge la propria testa.., e Sonia comincia a muovere le mani in dolci carezze, e tutto il corpo, raccolto, sorride di gioia.
I problemi emotivi non sono solamente dovuti ad un blocco emozionale, ma anche ad un blocco dell'azione (Laborit). Per disinibire l'azione è necessaria la pratica
(3).
La quarta fase è l'integrazione Proviamo nuove possibilità, decisioni, capacità per intervenire attivamente nella vita quotidiana. Perciò, a questo punto, a noi piace utilizzare brevi tecniche di visualizzazione attivando l'emisfero dx ed il parasimpatico. E Sonia "vede" nei dettagli gli incontri col padre. Infine rifacciamo una breve attivazione energetica di tipo simpatico per passare dallo stato di seduta terapeutica allo quello di coscienza ordinaria; quindi si invita il soggetto ad esprimere le sue valutazioni e decisioni... Sonia informa con voce energica ed un contatto negli occhi, le sue decisioni. Il gruppo rinforza con apprezzamenti il lavoro di Sonia.

Sommario
La Biosistemica si fonda sulla Teoria Generale dei Sistemi e sui modelli neurofìsiologici: l'inibizione dell'azione di E. Laborit ed il funzionamento simpatico-parasimpatico di E. Gellohorn. Si avvale di alcuni esercizi fisici come "posizioni di stress","massaggio catalitico", "maternage", "espressione corporea". Affronta l'ansia, la depressione, la stanchezza cronica ed i sintomi psicosomatici generati dallo stress quotidiano. Supera l'inibizione psicocorporea, riequilibra il sistema nervoso autonomo.
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Bibliografia essenziale:
1) J.Liss-Boadella: La Psicoterapia del Corpo, Astrolabio.
2) J.Liss: L'integrazione Biologica, Riza Psicosomatica.
3) J.Liss: La Biosistemica, Bollettino Società Italiana Biosistemica, n.1.

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IL GRUPPO COME SPECCHIO
SOSTEGNO E SPAZIO CREATIVO
di Ottavio Sampietro


La biosistemica accetta e fa suoi alcuni concetti dei modelli psicoanalitici Kleiniani e postkleiniani (Kein, Winnicot, Bion, Kohut).
Le emozioni nascoste ed inibite si considerano legate all'introiezione di fantasmi genitoriali (immagini persecutorie e direttive che vietano, impongono. colpevolizzano).
Il fenomeno per cui vive- e si manifesta, a tratti, irreversibilmente. un'emozione non cosciente viene considerato come il perpetuarsi sotterraneo dell'infantile primitività ed eruttività dei moti pulsionali-non filtrati dalla funzione dell'io.
Una specie di temporanea regressione terapeutica allo stato infantile viene ipotizzata come essenziale alla terapia psicologica, che la funzione dell'io deve appunto ricostruire e rinforzare.
Giocare se stessi e le proprie emozioni nel cerchio del gruppo, che è vicino come partecipazione affettiva non prevaricante e benevola, corrisponde a riprodurre quello spazio di fantasia o di sogno cosciente in cui l'infante si muove tra sé e l'altro( genitore) costruendo progressivamente la propria individualità ed autonomia.
In questo spazio di distacco ed individualizzazione assistita, l'infante necessita di sostegno e rispecchiamento non invadente da parte della madre.
Tale sostegno e rispecchiamento è precisamente fornito dal gruppo biosistemico. vissuto nel suo insieme come rassicurante presenza materna.
I fenomeni di contrapposizione (transferale). presenti in ogni situazione psicoterapeutica tra terapeuta e cliente, si ammorbidiscono fazionandosi nella composita entità del gruppo.




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