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La sintesi

Lettere

Qualcosa su la Sintesi mente corpo spirito


A Francesca

"Separati dalla Terra e dal Cielo, viviamo sospesi nella mente." La separazione contraddistingue la vita di oggi. Quella di base è mente-corpo-spirito: domina la mente con le sue costruzioni; il corpo è costretto a seguirla correndo fino... alla morte; lo spirito è un opzional. L’uomo non ha più i piedi sulla Terra; non guardiamo più il Cielo.
L’analisi e la scienza hanno sviluppato la conoscenza nei vari campi del sapere, fondando il tutto sulla separazione, il particolare, la specializzazione.
La separazione sviluppa dicotomie-opposti: cielo-terra, maschio-femmina, positivo-negativo, bene-male, alto-basso etc. E l’Universo va in frantumi; gli uomini, la terra, il mare, l’aria, il cielo sono ammalati, non vivono più insieme in armonia.
Autisti, portiamo i nostri corpi-macchina in mezzo al traffico, non sappiamo esattamente dove andare, non conosciamo la fine del viaggio, ma ci eccitiamo nella corsa, e più ci eccitiamo e più corriamo: questa è la nostra vita.
(I bambini, i ragazzi e gli adulti, sono attratti dalla festa che sta per arrivare: richiami accattivanti, luci, colori, giostre che girano e musiche ad altissimo volume. Li ho visti, sganciarsi, correre per accaparrarsi un posto, spintonarsi, gridare, riempirsi le mani di gettoni, per passare dall’autoscontro al barcone, dal tagadà agli aerei,… senza posa. Col passare dei minuti, l’eccitazione aumenta, vanno su di giri. E’ uno shock vedere i figli-adulti che non ascoltano, irriconoscibili, non sembrano più loro. Le giostre continuano ad alto volume oltre l’orario stabilito, ma i vigili non ci sono più: il loro orario di lavoro è finito a mezzanotte.)

Desideriamo e consumiamo sempre di più. Perciò dobbiamo lavorare o rubare sempre di più. Fuori di sé, corriamo senza posa. Senza la corsa siamo perduti, non sappiamo che fare. Abbiamo seri problemi a fermarci, a sederci comodamente, ad abbandonarci su un letto e sentire l’odore delle lenzuola fresche di bucato. L’ansia, la depressione, l’insonnia ci mangiano. E così la domenica, Natale, Pasqua e le feste sono un disastro: non venissero mai! Incapaci di fermarci, abbiamo difficoltà ad incontrare con gli occhi chi ci sta vicino, a prendere contatto.
La mente, scollegata dal corpo, colma di parole-pensieri, parla-parla o rimugina. E’ incapace di stare in silenzio per pochi secondi. Identificati con i nostri pensieri, ci allontaniamo dalla realtà ed entriamo nel malessere.
Abbiamo sempre di più, con i bidoni dell’immondizia sempre più colmi; la nostra immagine esterna aumenta, ma siamo sempre meno: non ci conosciamo più. E continuiamo a correre per arrivare ad un benessere sempre più lontano da noi, minacciati da altri che possono arrivare prima di noi.
E’ ora di rallentare, fermarci un po’; è ora di impegnarci per unire, mettere insieme, sanare, a cominciare da noi stessi.
Permettiamoci di tornare a casa (il nostro corpo, il nostro tempio), per sentire, riconoscere e ripulire l’origine, i bisogni reali, l’energia, il Centro.
Riuniti, torniamo a camminare con amore sulla Terra guardando il Cielo.

Con simpatia ed amore



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